Il Cammino di Masino

Il Cammino di Masino (o di Mezzacosta) è un percorso escursionistico e turistico che si sviluppa in prevalenza sul territorio della Contea di Masino.
Parte da Santhià e arriva al Castello di Masino, con una lunghezza di 73 km (che diventano 96 se si fa ritorno a piedi a Santhià).
Si può percorrere a piedi o in mtb, in 3 o più giorni, su sentieri segnati e mappati.

 

SI CAMMINA SU SENTIERI E STRADE STERRATE DEL PIEMONTE, NEI TERRITORI DELLE PROVINCIE DI VERCELLI, BIELLA E TORINO.
Partendo da Santhià, si incontrano i comuni di Cavaglià, Roppolo, Viverone, Alice Castello, Borgo d'Ale, Cossano Canavese, Maglione, Borgomasino, Moncrivello, Villareggia, Vestignè e Caravino, per arrivare
finalmente al Castello di Masino.
Durante il ritorno si attraversa il territorio dei comuni di Caravino, Cossano Canavese, Borgo d’Ale e Alice Castello, per arrivare nuovamente a Santhià.
Il Cammino inizia dalla pianura padana, per salire tra i boschi delle colline moreniche, alternandosi a tratti pianeggianti.

I sentieri sono ben tenuti e percorribili in ogni stagione; i pochi tratti su asfalto si sviluppano su strade secondarie e a scarso traffico.
Le colline, con i loro boschi rigogliosi, offrono splendidi panorami sulla pianura e la catena alpina, con paesaggi sempre molto appaganti, che variano con le stagioni.
Le zone in piano hanno colture e allevamenti di vario genere.
Molto rinomati i vigneti di Erbaluce, tenuti con grande cura e passione.
Il percorso passa lungo le sponde dei laghi di Viverone, Maglione e Moncrivello.
Si costeggia anche il Naviglio di Ivrea, che scorre a fianco della Dora Baltea.
All’andata si può sostare sulla grande radura del santuario della Madonna della Cella, mentre, più avanti, si raggiunge la chiesa di Miralta, posta in cima alla collina che domina la pianura sottostante. Vi si arriva seguendo una Via Crucis.
Poco distante, ma sul versante opposto, si passa di fianco all'incantevole e antica chiesetta di San Martino, dove la vista spazia su parte dell'Astigiano e del Torinese.

Ad Alice castello, Moncrivello e Borgomasino sono parzialmente visitabili i castelli di epoca medioevale.
Sulla collina di Cossano Canavese si può sostare alla "Pera Cunca", altare cerimoniale di origine celtica, nei pressi del quale si trovano, in ordine sparso, grandi massi erratici, che il tempo ha modellato a suo piacere.
Maglione, posto sulla collina della Valsorda, è un luogo singolare, poiché le sue vie offrono al visitatore una raccolta di oltre cento opere d’arte di artisti italiani. Inoltre, dalla piazza della chiesa si può salire al Belvedere, con magnifica vista sui monti.

 

 

Potete trovare le informazioni dettagliate sul percorso sul sito ufficiale del Cammino di Masino: www.camminodimasino.it

oppure sulla pagina FACEBOOK

 

Scarica l'app WIKILOC per avere a portata di smartphone i persorsi del Cammino di Masino ed essere seguito passo passo.

INFO PERCORSO
Il percorso è stato suddiviso in tappe, di lunghezza variabile tra i 18 e i 24 km, a seconda della presenza di luoghi di interesse culturale e naturalistico, di punti ristoro e di strutture ricettive.
Il numero di tappe può comunque essere aumentato discrezionalmente, tenendo conto della stagione e delle preferenze del camminatore.
La visita del Castello e del Parco di Masino richiede almeno una mezza giornata.
Una tappa aggiuntiva va poi dedicata al ritorno a Santhià (che può avvenire a piedi o in mountain bike o in autobus o avvalendosi di un taxi convenzionato).

Le tracce sono scaricabili alla pagina Tracce su Wikilok GPS

Prima Tappa – Da Santhià ad Alice Castello

Prima parte in pianura e poi in collina, in parte boschiva.
Partenza: Stazione ferroviaria di Santhià.
Nella piazza della stazione seguite la segnaletica dedicata, percorrendo Viale Vittoria e poi svoltando leggermente a sinistra, su Corso Nuova Italia.
Si consiglia di fare una sosta presso la Segreteria dell’Ostello “Santhià sulla Via Francigena” (Corso Nuova Italia 134), a circa 500 metri dalla stazione, dove vi verranno date le info sul percorso e, per chi lo desidera, la credenziale del Cammino di Masino, con il primo timbro. Quindi si svolta su piazza Roma e, con un breve zig-zag tra le vie del centro, si arriva a un semaforo.
Si attraversa e si svolta sulla via obliqua, Strada Vecchia di Biella. Alla rotonda si prosegue diritto, svoltando poi su via Monginevro.

Uscendo dal paese, si procede su sterrato, in pianura.
Seguendo la segnaletica, si incontrano vecchie case coloniche e allevamenti di mucche e cavalli e, su dolci saliscendi, si arriva all'inizio di Cavaglià.
Un piccolo vicolo evita il traffico e porta oltre la provinciale.
Si prosegue tra case sparse e cascine, arrivando ad un primo tratto boschivo, che termina a Morzano, davanti alla confraternita di Nazareth. Poco dopo si arriva ad un pianoro con la più bella vista panoramica sul lago di Viverone.
Si scende al lungo lago e lo si costeggia, per poi risalire alla frazione Venaria, con bella vista sul lago.
Un sentiero tra casolari in discesa porta allo sterrato sottostante e, dopo 50 metri, si imbocca il sentiero verso destra, segnalato su pietra con vernice gialla e freccia rossa. Si continua in salita arrivando alla collina che attraversa il Bosco di Mezzacosta.
Lo sterrato, ora in discesa, porta ad un sottopassaggio, che permette di arrivare al punto tappa (B&B “Bosquey Ranch”) oppure si continua fin dove avete scelto di pernottare.

Seconda Tappa - Da Alice Castello a Moncrivello

Percorso in prevalenza collinare
Da Alice Castello, attraversato l'abitato, si prosegue fino alle prime case di Borgo d'Ale percorrendo il camminamento pedonale.
Quindi si svolta a destra in via Drebertelli, su asfalto, per proseguire sullo sterrato che porta alla Via Crucis, verso il santuario della Madonna della Cella, situato in una bella radura circondata da colline.
Si prosegue su sterrato, arrivando alla strada provinciale e, dopo 100 m, si svolta a destra, riprendendo lo sterrato tra i boschi fino alla collina della Lucenta, dove, con una bella salita, si può arrivare alla “Pera Cunca” (una pietra celtica).
Proseguendo tra boschi e colline, in discesa, si entra nella periferia di Borgomasino (dove si trovano bar, commestibili e punto notte).
Si riprende a camminare in collina arrivando al “Rondò dai Bàmbuli”, dove, su un castagno secolare, i bambini possono lasciare in buona compagnia le loro vecchie amiche bambole.
Si arriva a Maglione, paese d'arte, con tanti murales e altre opere artistiche di vario genere.
Lo si percorre fino allo slargo (Via Lago), che porta al bellissimo lago di Maglione, ex stazione di cambio carrozze.

Attraversata la provinciale, si arriva al primo dei laghi di Moncrivello, e si prosegue fino al posto tappa (B&B “La Tana dei Corgi”), con bella vista sul Castello di Masino.

Terza Tappa - Da Moncrivello a Vestignè

Paesaggio vario, tra collina e pianura
Si parte dal posto tappa (B&B) e, dopo 200 m, si sale verso il castello, entrando nella piazza della chiesa e del comune. Seguendo la segnaletica si arriva alla salita della Via Crucis che porta al santuario della Madonna di Miralta e, subito dopo, all'antica chiesa di S. Martino.
Dal sagrato in erba della chiesa si apre uno splendido panorama che, dalla pianura sottostante, arriva fino alle colline di Torino e del Monferrato.
Si riparte, scendendo verso Villareggia.
I segnali portano ad un breve tratto boschivo, al cui termine inizia uno sterrato che porta al ponte sul Naviglio di Ivrea.
Si cammina lungo le sue sponde su un piacevole tratto in piano, arrivando a Borgomasino.
Lasciate le ultime case di Borgomasino, si continua lungo il canale; poi lo si abbandona per un breve tratto boschivo, dove si trova un gruppo di ville coloniche e una bella chiesetta di campagna; da qui si riprende a seguire il canale e si arriva a Vestignè, dove si raggiunge il posto tappa (B&B).
A questo punto potete decidere se salire subito al Castello di Masino e al suo Parco attraverso un breve ma ripido sentiero, oppure pernottare e il giorno seguente salire al Castello per una stradina chiamate “delle 22 curve” (che serviva ai nobili castellani per scendere a valle con le loro carrozze).
Il Castello e il suo grandioso Parco sono visitabili, ma occorre controllare i periodi e gli orari di apertura (di solito è chiuso nei mesi di gennaio e febbraio).

Quarta Tappa - Da Vestignè al Castello di Masino

Opzione A – “La Direttissima” (km 1,5)
Si parte dalla piazza del comune e si va a sinistra per 200 m.
Subito prima della chiesa (piccola piazzetta) si sale a destra su un sentiero ripido e sconnesso, ma molto breve, che in poco tempo arriva al Castello.
Quasi alla fine del sentiero si trova la cosiddetta “PIRAPENDULA”, un grande masso erratico. Una volta passatolo, se vi girate potete vedere la forma di un volto inquietante, dai tratti umanoidi.

Opzione B – “I 22 tornanti” (km 5,5)
Si parte dalla piazza comunale di Vestignè. Si esce dal paese seguendo i segnali e si costeggia il canale fino alla provinciale. Dopo alcune curve, e circa 500 m in salita, si trova il sentiero boschivo che, a destra, porta alla strada delle carrozze (o “delle 22 curve”) che, con una lunga salita, arriva al Parco di Masino.
(Subito prima del sentiero, sull'asfalto ci sono tracce di vernice gialla con freccia rossa e un paletto in legno).
Si percorrono tutte le curve arrivando al parco del castello, dove una splendida veduta sulla pianura sottostante compensa la fatica della salita. Ben visibile il letto della Dora Baltea, che continua la sua corsa verso il fiume Po. Si arriva su un tratto in piano da dove, passando dapprima sotto il grande arco in pietra e poi fiancheggiando le alte mura, si arriva all'ingresso del castello. La visita è a pagamento. Si consiglia di consultare l’orario di apertura del parco e del castello.

 

Quinta tappa – Ritorno a Santhià

 

All’inizio in collina e poi prevalentemente in pianura.
Il percorso che da Masino riporta a Santhià rappresenta una via diretta ed è quindi molto più breve rispetto a quello percorso all’andata, essendo lungo appena 22 km.
L’itinerario, che si sviluppa su un tracciato differente rispetto a quello utilizzato all’andata, tranne in una breve porzione, collega Masino ad Areglio e poi ad Alice Castello. Da qui si raggiunge Santhià lungo la Via Francigena, itinerario AIVF (variante che passa a sud del lago di Viverone).
È interamente segnato con appositi cartelli, specifici per il ritorno, ed è percorribile a piedi o in mountain bike.
Le bici possono essere affittate e poi consegnate all’Ostello di Santhià.
Altre soluzioni per arrivare a Santhià prevedono l’utilizzo di uno o due autobus di linea (ATAP) oppure di un taxi a prezzi convenzionati.
Si può così far ritorno alla stazione ferroviaria di Santhià, chiudendo l’anello che ha impegnato il camminatore in questi cinque giorni.

 

Nota:

Possibili linee ATAP per il ritorno. Verificate sempre l’effettuazione, spesso stagionale, delle corse:

-Linea 346: Villareggia – Cigliano – Borgo d’Ale – Alice Castello;

-Linea 348: Ivrea – Vestignè – Borgomasino – Maglione – Moncrivello – Cigliano – Borgo d’Ale – Alice Castello – Cavaglià;

-Linea 56: Cavaglià – Santhià (– Vercelli);

-Linea 67: Saluggia – Cigliano – Borgo d’Ale – Alice Castello – Cavaglià – Santhià